Il Tribunale per i Minorenni mi ha strappato l'anima
portandomi via Lorenzo e Soraya!!!
Lorenzo e Soraya |
mamma Stefania D'Acunto |
Una mamma, due bambini…
Soraya, una cucciola di donna di appena 2 anni e Lorenzo un cucciolo di uomo di 7 anni. Una casa nelle campagne laziali, una fattoria, un canile, una donna che ama gli animali e che li accudisce. Una mamma che vive serenamente con i suoi bambini.
Stefania D’Acunto è una donna normalissima, schietta e diretta nelle sue esternazioni. Figlia di professionisti, perde il padre a 10 anni. Questo lutto le cambia la vita,
l’umore ed il
tenore di vita.
Diplomata in perito agrario ed iscritta alla
facoltà di veterinaria ama gli animali. Questo porta la società a
ritenerla diversa ed a trattarla con sufficienza. Tutto ha inizio nel
2006, quando il vicino di abitazione vuole adibire la sua struttura
confinante con quella della fattoria, a Bed and Breakfast. Iniziano le
denunce per ottenere la chiusura del canile rifugio a Grottaferrata "Il
Mondo di Lorenzo" (ricordate bene questo nome, ha un significato
d’amore). I cani presenti nella struttura sono tutti sterilizzati e
realmente amati, curati e nutriti dalla signora Stefania, con
grandissime difficoltà e senza l’aiuto di nessuno. In venti anni da
quando il suddetto canile e' nato, le persone che abitano nei
dintorni, hanno mandato spesso lettere di protesta al Sindaco perché
esso venisse chiuso. I controlli della Asl, Servizi di
Prevenzione/veterinari hanno trovato sempre tutto a posto, nonostante le
telefonate di denuncia del vicino di casa (che non abita li, ma coltiva
solo la terra!) e degli amici, che puntualmente arrivavano a decine al
servizio veterinario della zona!
Mamma Stefania lotta da
sola per salvare animali in difficoltà, senza scopo di lucro. Il canile
viene chiuso, Stefania continua ad accudire i suoi animali!
A
seguito di controlli, scaturiti da denunce, i servizi veterinari della
zona intervengono: una donna, una veterinaria, denuncia Stefania, con la
motivazione: “situazione ambientale non consona a far vivere dei
minori, cani, disordine, bimbi che hanno accesso a mille pericoli…”,
questo dice di Stefania!!!
Ma le cose non sono come vogliono far
credere. Stefania ama i suoi bambini, li cura, è una mamma accorta e
responsabile, gioca con loro, vivono a contatto con la natura e gli
animali, ma non entrano mai nelle gabbie e nn si avvicinano ad essi se
non con lei!… quanti bambini oggi mangiano uova e non hanno mai visto
una gallina o bevono il latte ed hanno visto una mucca disegnata solo
sui barattoli di yogurt!
I due fratellini sono sempre vissuti
in quell’ambiente naturale, sono puliti, educati ed in ottime condizioni
di salute come certificato più volte dalla pediatra che li segue fin
dalla nascita e come certificano i due medici dell’azienda ASL RM H
P.O. MARINO “S.Giuseppe” UOC di Pediatria e Neonatologia. Se solo i
giudici avessero letto e tenuto in considerazione detti certificati!!!
Quell’infausto 18 settembre 2007 all’uscita della scuola, i bambini
trovano oltre alla loro mamma, i servizi sociali ed i vigili municipali,
che li sottraggono e li collocano IMMEDIATAMENTE in casa famiglia.
Stefania, con la morte nel cuore, riesce a tranquillizzare Lorenzo e
Soraya inventando loro che deve assentarsi per cercare il nuovo terreno
per una nuova casa e che loro potranno giocare nel frattempo, con le
signore che li stanno prendendo in custodia, in attesa del rientro della
loro mamma.
Per più di 2 mesi viene vietato a Stefania di
vedere i suoi bambini. Può sentirli una volta a settimana ed a orario!
Lorenzo era più loquace di Soraya che invece piangeva quando sentiva la
voce della mamma al telefono… Dopo due mesi il Tribunale si pronuncia
per calendarizzare gli incontri, che avverranno per un’ora una volta a
settimana.
I due fratellini, vengono subito separati e sono
“carcerati” da ormai 5 anni in due case famiglia "casa Chiara" e "casa
Amicizia" di Rocca di Papa. A nulla sono valse le denunce, le perizie, i
certificati che accertano la totale capacità di essere MADRE e di poter
CRESCERE i suoi figli. Stefania in questi lunghissimi e pesantissimi
cinque anni è riuscita a mantenere un ottimo rapporto d’amore con i
suoi figli, così come certificato dagli psicologi del Tribunale e dalla
CTP. Non e’ facile tutto questo perché lo scopo delle case-famiglia è
quello di SCOLLEGARE il bambino dalla famiglia d’origine per poi darli
in affidamento ed in adozione. Nelle case famiglia i bambini si sentono
abbandonati, non riescono ad elaborare l’allontanamento, essendo così
piccoli!
Nell’ultimo atto/istanza, il Legale di Stefania, Avv.
Antonio Matonti, chiede che i minori non vengano inseriti in casa
affidataria, ma vengano restituiti ad una mamma ed una nonna materna che
possono accudirli e che li amano!
Questa mamma, su
suggerimento del Tribunale, ha dovuto affittare una casa “idonea” a
Roma, per far crescere i suoi bambini, quella di Grottaferrata non va
bene perché ci sono i cani, che anche i bambini amano! Ha dovuto
acquistare un’automobile, ma purtroppo non ha esaudito la terza
esplicita richiesta del Tribunale, quella di avere un compagno….
Stefania non vive più da cinque anni e una storia sentimentale nn è tra
le sue priorità, LEI RIVUOLE SOLO I SUOI FIGLI!
Questa e’ la storia.
VOGLIAMO sottolineare l’ambiente degradato in cui vivono ORA i bambini.
I soprusi, le vessazioni, le punizioni fisiche e psicologiche, le risse in cui sono coinvolti, la paura del buio, lo schiavismo assoluto.
I soprusi, le vessazioni, le punizioni fisiche e psicologiche, le risse in cui sono coinvolti, la paura del buio, lo schiavismo assoluto.
Una casa famiglia quella di Rocca di Papa, gestita da suore, che
infliggono punizioni ai bambini, del tipo: fanno la pipì a letto, per
paura o per il freddo. Cosa fanno le suore? Li puniscono e li obbligano a
dormire durante la stagione invernale, senza coperta, perché i gestori
della casa famiglia non vogliono mandare ogni volta le coperte bagnate
di pipì in tintoria!
Se i bambini raccontano queste situazioni alla mamma, vengono puniti.
Come quella volta in cui Soraya è stata messa nell’angolo, faccia al
muro, per ore! Questa e’ la punizione classica, la più
ricorrente…. oppure Lorenzo veniva chiuso in camera da solo per
settimane, senza poter giocare con gli altri bambini ospiti
dell’Istituto.
Il 17 agosto 2010, accade un incidente a Lorenzo
che viene portato in ospedale. Stefania viene avvisata due giorni dopo
l’intervento in anestesia generale per 40 punti di sutura e una prognosi
di 25 gg. s.c. a seguito di “infortunio occorso nell’attuale residenza,
urtando accidentalmente una lastra di vetro, componente una porta
finestra”, così come certificato dall’ospedale. La mamma ha la patria
potestà, quindi i gestori e gli assistenti sociali hanno l’obbligo
immediato di avvisarla di qualsiasi cosa accada ai suoi figli. Ma
questo nn si verifica MAI.
La dinamica dell’incidente non è
chiara e la suora che ha avvisato Stefania le ha comunicato
telefonicamente che Lorenzo si è ferito alla mano e nn all’avambraccio
quasi all’altezza delle ascelle!
La suora, l’Istituto e le
assistenti sociali minimizzano. Asseriscono che si è fatto solo un
taglietto alle mani, ma ferite sulle mani nn ce ne sono!
Lorenzo è
arrabbiato con sua madre, perché non è corsa in ospedale da lui…. se
solo Stefania l’avesse saputo all’istante e nn dopo 2 giorni, sarebbe
corsa anche a piedi dalla sua creatura.
Soraya a tre anni
cade dal letto a castello, dove è stata posta da un’altra ospite di 13
anni che la accudiva......le suore minimizzano anche in questo caso.
Stefania viene a sapere dalle ragazzine più grandi ospiti dell’istituto,
che hanno il compito di “prendersi cura” degli ospiti più piccoli
dell’istituto e velatamente confessano a Stefania di essere stanche di
queste responsabilità conferite loro dalle suore!
Lorenzo e
Soraya si vogliono molto bene, vogliono stare insieme ma non possono
farlo. Vivono nello stesso complesso ma in due case famiglia diverse.
Anche il loro piccolo nucleo a due è stato volutamente separato!
Lorenzo durante un’audizione.
DOMANDA dei Giudici: “….allora cosa vuoi chiederci? Cosa vorresti che
NOI facessimo per te? Vuoi andare in affidamento? Vuoi andare in una
famiglia?...” RISPONDE Lorenzo: “…si però dopo che mi avete fatto tutte
le cose che mi avete detto…. DOPO RITORNO DA LEI, da mia madre!...” .
La volontà del bambino è forte e determinata, malgrado il “TRATTAMENTO”
subito in casa famiglia (la versione moderna, rivista ma nn corretta,
degli ex-orfanatrofi ed ex-riformatori: LORENZO AMA LA SUA MAMMA E VUOLE
TORNARE DA LEI!
Immaginate l’imbarazzo sceso in quella stanza
del Tribunale! Tutto questo scritto e moltissimo ancora, è documentato
da denunce ed istanze presentate in Tribunale. Fino ad oggi non e’
successo NULLA !!!!!!!!
Una donna che ama e salva gli animali, come può far del male ai suoi figli????
Questo immagino di Stefania, immagino cosa possano provare Lei e il
cane quando sono vicini! Il suo sguardo che si incontra con il cane,
la sua percezione e il suo bisogno di aiutare. Un cane, il migliore
amico dell’uomo che scodinzola quando la vede, non molto forte, perché
non Lei non si spaventi! Un cane che spera che il suo passato non la
rattristi (conoscendo e percependo la sua sensibilità). Un cane che
appena la vede spera di essere importante e significare qualcosa per
qualcuno. ED E’ COSI’.....Stefania che si piega verso l’animale gli
manda dei baci leggeri. Il cane che preme le sue spalle e la testa
contro di lei per poterla toccare. Stefania che accarezza la sua nuca
con la punta delle dita, così morbide e leggere.
Una lacrima scende
puntualmente sulla guancia di Stefania e il cane che alza la zampa, per
assicurarle, che tutto andrà bene. il suo sorriso che illumina gli
occhi del cane, che salta fra le sue braccia.
Un cane che ha avuto
la fortuna di incontrarla. Mentre in giro ce ne sono ancora tanti
ABBANDONATI che devono essere salvati.
Stefania SALVA TANTI
ANIMALI, va a letto soddisfatta ma nn felice pensando tra se: “….OGGI HO
SALVATO UN ESSERE VIVENTE, MA NON RIESCO A SALVARE I MIEI FIGLI!”