martedì 18 settembre 2007

QUEL DRAMMATICO 18.9.2007....

Il Tribunale per i Minorenni mi ha strappato l'anima 
portandomi via Lorenzo e Soraya!!!

Lorenzo e Soraya



mamma Stefania D'Acunto















Una mamma, due bambini…

Soraya, una cucciola di donna di appena 2 anni e Lorenzo un cucciolo di uomo di 7 anni. Una casa nelle campagne laziali, una fattoria, un canile, una donna che ama gli animali e che li accudisce. Una mamma che vive serenamente con i suoi bambini.


Stefania D’Acunto è una donna normalissima, schietta e diretta nelle sue esternazioni. Figlia di professionisti, perde il padre a 10 anni. Questo lutto le cambia la vita,
l’umore ed il tenore di vita.

Diplomata in perito agrario ed iscritta alla facoltà di veterinaria ama gli animali. Questo porta la società a ritenerla diversa ed a trattarla con sufficienza. Tutto ha inizio nel 2006, quando il vicino di abitazione vuole adibire la sua struttura confinante con quella della fattoria, a Bed and Breakfast. Iniziano le denunce per ottenere la chiusura del canile rifugio a Grottaferrata "Il Mondo di Lorenzo" (ricordate bene questo nome, ha un significato d’amore). I cani presenti nella struttura sono tutti sterilizzati e realmente amati, curati e nutriti dalla signora Stefania, con grandissime difficoltà e senza l’aiuto di nessuno. In venti anni da quando il suddetto canile e' nato, le persone che abitano nei dintorni, hanno mandato spesso lettere di protesta al Sindaco perché esso venisse chiuso. I controlli della Asl, Servizi di Prevenzione/veterinari hanno trovato sempre tutto a posto, nonostante le telefonate di denuncia del vicino di casa (che non abita li, ma coltiva solo la terra!) e degli amici, che puntualmente arrivavano a decine al servizio veterinario della zona!

Mamma Stefania lotta da sola per salvare animali in difficoltà, senza scopo di lucro. Il canile viene chiuso, Stefania continua ad accudire i suoi animali!

A seguito di controlli, scaturiti da denunce, i servizi veterinari della zona intervengono: una donna, una veterinaria, denuncia Stefania, con la motivazione: “situazione ambientale non consona a far vivere dei minori, cani, disordine, bimbi che hanno accesso a mille pericoli…”, questo dice di Stefania!!!
Ma le cose non sono come vogliono far credere. Stefania ama i suoi bambini, li cura, è una mamma accorta e responsabile, gioca con loro, vivono a contatto con la natura e gli animali, ma non entrano mai nelle gabbie e nn si avvicinano ad essi se non con lei!… quanti bambini oggi mangiano uova e non hanno mai visto una gallina o bevono il latte ed hanno visto una mucca disegnata solo sui barattoli di yogurt!

I due fratellini sono sempre vissuti in quell’ambiente naturale, sono puliti, educati ed in ottime condizioni di salute come certificato più volte dalla pediatra che li segue fin dalla nascita e come certificano i due medici dell’azienda ASL RM H P.O. MARINO “S.Giuseppe” UOC di Pediatria e Neonatologia. Se solo i giudici avessero letto e tenuto in considerazione detti certificati!!! 


                




Quell’infausto 18 settembre 2007 all’uscita della scuola, i bambini trovano oltre alla loro mamma, i servizi sociali ed i vigili municipali, che li sottraggono e li collocano IMMEDIATAMENTE in casa famiglia. Stefania, con la morte nel cuore, riesce a tranquillizzare Lorenzo e Soraya inventando loro che deve assentarsi per cercare il nuovo terreno per una nuova casa e che loro potranno giocare nel frattempo, con le signore che li stanno prendendo in custodia, in attesa del rientro della loro mamma.

Per più di 2 mesi viene vietato a Stefania di vedere i suoi bambini. Può sentirli una volta a settimana ed a orario! Lorenzo era più loquace di Soraya che invece piangeva quando sentiva la voce della mamma al telefono… Dopo due mesi il Tribunale si pronuncia per calendarizzare gli incontri, che avverranno per un’ora una volta a settimana.

I due fratellini, vengono subito separati e sono “carcerati” da ormai 5 anni in due case famiglia "casa Chiara" e "casa Amicizia" di Rocca di Papa. A nulla sono valse le denunce, le perizie, i certificati che accertano la totale capacità di essere MADRE e di poter CRESCERE i suoi figli. Stefania in questi lunghissimi e pesantissimi cinque anni è riuscita a mantenere un ottimo rapporto d’amore con i suoi figli, così come certificato dagli psicologi del Tribunale e dalla CTP. Non e’ facile tutto questo perché lo scopo delle case-famiglia è quello di SCOLLEGARE il bambino dalla famiglia d’origine per poi darli in affidamento ed in adozione. Nelle case famiglia i bambini si sentono abbandonati, non riescono ad elaborare l’allontanamento, essendo così piccoli!

Nell’ultimo atto/istanza, il Legale di Stefania, Avv. Antonio Matonti, chiede che i minori non vengano inseriti in casa affidataria, ma vengano restituiti ad una mamma ed una nonna materna che possono accudirli e che li amano!

Questa mamma, su suggerimento del Tribunale, ha dovuto affittare una casa “idonea” a Roma, per far crescere i suoi bambini, quella di Grottaferrata non va bene perché ci sono i cani, che anche i bambini amano! Ha dovuto acquistare un’automobile, ma purtroppo non ha esaudito la terza esplicita richiesta del Tribunale, quella di avere un compagno…. Stefania non vive più da cinque anni e una storia sentimentale nn è tra le sue priorità, LEI RIVUOLE SOLO I SUOI FIGLI! 

Questa e’ la storia.

VOGLIAMO sottolineare l’ambiente degradato in cui vivono ORA i bambini.

I soprusi, le vessazioni, le punizioni fisiche e psicologiche, le risse in cui sono coinvolti, la paura del buio, lo schiavismo assoluto.

Una casa famiglia quella di Rocca di Papa, gestita da suore, che infliggono punizioni ai bambini, del tipo: fanno la pipì a letto, per paura o per il freddo. Cosa fanno le suore? Li puniscono e li obbligano a dormire durante la stagione invernale, senza coperta, perché i gestori della casa famiglia non vogliono mandare ogni volta le coperte bagnate di pipì in tintoria!

Se i bambini raccontano queste situazioni alla mamma, vengono puniti.

Come quella volta in cui Soraya è stata messa nell’angolo, faccia al muro, per ore! Questa e’ la punizione classica, la più ricorrente…. oppure Lorenzo veniva chiuso in camera da solo per settimane, senza poter giocare con gli altri bambini ospiti dell’Istituto.

Il 17 agosto 2010, accade un incidente a Lorenzo che viene portato in ospedale. Stefania viene avvisata due giorni dopo l’intervento in anestesia generale per 40 punti di sutura e una prognosi di 25 gg. s.c. a seguito di “infortunio occorso nell’attuale residenza, urtando accidentalmente una lastra di vetro, componente una porta finestra”, così come certificato dall’ospedale. La mamma ha la patria potestà, quindi i gestori e gli assistenti sociali hanno l’obbligo immediato di avvisarla di qualsiasi cosa accada ai suoi figli. Ma questo nn si verifica MAI.

La dinamica dell’incidente non è chiara e la suora che ha avvisato Stefania le ha comunicato telefonicamente che Lorenzo si è ferito alla mano e nn all’avambraccio quasi all’altezza delle ascelle!

La suora, l’Istituto e le assistenti sociali minimizzano. Asseriscono che si è fatto solo un taglietto alle mani, ma ferite sulle mani nn ce ne sono!
Lorenzo è arrabbiato con sua madre, perché non è corsa in ospedale da lui…. se solo Stefania l’avesse saputo all’istante e nn dopo 2 giorni, sarebbe corsa anche a piedi dalla sua creatura.

Soraya a tre anni cade dal letto a castello, dove è stata posta da un’altra ospite di 13 anni che la accudiva......le suore minimizzano anche in questo caso. Stefania viene a sapere dalle ragazzine più grandi ospiti dell’istituto, che hanno il compito di “prendersi cura” degli ospiti più piccoli dell’istituto e velatamente confessano a Stefania di essere stanche di queste responsabilità conferite loro dalle suore!

Lorenzo e Soraya si vogliono molto bene, vogliono stare insieme ma non possono farlo. Vivono nello stesso complesso ma in due case famiglia diverse. Anche il loro piccolo nucleo a due è stato volutamente separato!

Lorenzo durante un’audizione.
DOMANDA dei Giudici: “….allora cosa vuoi chiederci? Cosa vorresti che NOI facessimo per te? Vuoi andare in affidamento? Vuoi andare in una famiglia?...” RISPONDE Lorenzo: “…si però dopo che mi avete fatto tutte le cose che mi avete detto…. DOPO RITORNO DA LEI, da mia madre!...” .

La volontà del bambino è forte e determinata, malgrado il “TRATTAMENTO” subito in casa famiglia (la versione moderna, rivista ma nn corretta, degli ex-orfanatrofi ed ex-riformatori: LORENZO AMA LA SUA MAMMA E VUOLE TORNARE DA LEI!

Immaginate l’imbarazzo sceso in quella stanza del Tribunale! Tutto questo scritto e moltissimo ancora, è documentato da denunce ed istanze presentate in Tribunale. Fino ad oggi non e’ successo NULLA !!!!!!!!
Una donna che ama e salva gli animali, come può far del male ai suoi figli????

Questo immagino di Stefania, immagino cosa possano provare Lei e il cane quando sono vicini! Il suo sguardo che si incontra con il cane, la sua percezione e il suo bisogno di aiutare. Un cane, il migliore amico dell’uomo che scodinzola quando la vede, non molto forte, perché non Lei non si spaventi! Un cane che spera che il suo passato non la rattristi (conoscendo e percependo la sua sensibilità). Un cane che appena la vede spera di essere importante e significare qualcosa per qualcuno. ED E’ COSI’.....Stefania che si piega verso l’animale gli manda dei baci leggeri. Il cane che preme le sue spalle e la testa contro di lei per poterla toccare. Stefania che accarezza la sua nuca con la punta delle dita, così morbide e leggere.
Una lacrima scende puntualmente sulla guancia di Stefania e il cane che alza la zampa, per assicurarle, che tutto andrà bene. il suo sorriso che illumina gli occhi del cane, che salta fra le sue braccia.
Un cane che ha avuto la fortuna di incontrarla. Mentre in giro ce ne sono ancora tanti ABBANDONATI che devono essere salvati.

Stefania SALVA TANTI ANIMALI, va a letto soddisfatta ma nn felice pensando tra se: “….OGGI HO SALVATO UN ESSERE VIVENTE, MA NON RIESCO A SALVARE I MIEI FIGLI!”