lunedì 5 novembre 2012

STEFANIA DENUNCIA I SERVIZI SOCIALI E LO SPAZIO NEUTRO

27.8.2012 - MAMMA STEFANIA DENUNCIA I SERVIZI SOCIALI E LO SPAZIO NEUTRO PERCHE' NEL MESE DI AGOSTO GLI INCONTRI SONO STATI SOSPESI PER 3 SETTIMANE.










STEFANIA DENUNCIA I SERVIZI SOCIALI E L'ISTITUTO

  • 13.6.2012 - MAMMA STEFANIA DENUNCIA I SERVIZI SOCIALI E L'ISTITUTO DELLE SUORE CARMELITANE DEL DIVIN CUORE DI GESU' DI ROCCA DI PAPA, DOVE SONO OSPITATI DA 5 ANNI I SUOI FIGLI, PERCHE' RIPETUTAMENTE SOLLECITA I SERVIZI SOCIALI E L'ISTITITUTO DI OTTEMPERARE LA RICHIESTA DEL PEDIATRA CHE DAL 2 FEBBRAIO CHIEDE DI FARE LE ANALISI DEL SANGUE A LORENZO. SIAMO A GIUGNO E LE ANALISI NON SONO STATE EFFETTUATE.




INTEGRAZIONE DI DENUNCIA DEL 13.6.2012





giovedì 18 ottobre 2012

Avvocato intimidito dal giudice del Tribunale per i Minorenni

TRIBUNALE DEI MINORI, IL GIUDICE ANGELA RIVELLESE DISPONE IL DEFERIMENTO AL CONSIGLIO DELL'ORDINE DEL DIFENSORE DI MAMMA STEFANIA
 Osservatore Laziale 18/10/2012

Il deferimento, secondo l'avvocato, non sarebbe inerente a questioni relativi l'udienza e al suo svolgimento

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'avvocato Antonio Matonti che segue il caso di Stefania D'Acunto presso il Tribunale dei Minori di Roma per il rientro dei minori in famiglia.

"L’avv.  Antonio Matonti dichiara di aver subito forti intimidazioni e compromissione del diritto di difesa delle proprie assistite in seguito a comportamenti del giudice Angela Rivellese in forza presso il Tribunale per i Minorenni di Roma che ha impedito la partecipazione delle parti ivi comparse ad un’udienza tenutasi in data 11 ottobre 2012, per il caso della signora Stefania D’Acunto, sostenuta nella sua lotta dall’Associazione Donne per la Sicurezza onlus, alla quale nel corso del mese di Settembre  2007 le sono stati sottratti - con prelievo manu militari all’uscita di scuola -  i due figli minori all’epoca di 2 e 7 anni, ancor oggi in casa famiglia.Invero il detto Giudice, adducendo questioni non pertinenti allo svolgimento dell’udienza – ed anzi prodromi alla stessa e collegati con l’indicazione del luogo dove le parti alle quali era stato impedito di presenziare avrebbero dovuto attendere – ha disposto, simultaneamente all’apertura dell’udienza, il deferimento del sottoscritto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per questioni – giova ripetere - non inerenti l’udienza ed al suo svolgimento e che, oltre a non costituire comportamento giuridicamente rilevante, risultano del tutto avulse all’ufficio ed alle funzioni ad esso spettanti. Altresì quel Giudice ha svalutato – tra l’altro in maniera immotivata – l’opera del Legale, arrivando a dire che lo stesso avrebbe, nel corso dell’udienza, fatto domande inutili ad alcuni partecipanti. Sempre quel Giudice, oltre ad aver consentito ed espletato una  precedente udienza in insanabile difetto di contraddittorio – per omessa comunicazione di cancelleria cui Egli è tenuto a verificare – non ha ancora disposto la convocazione delle parti in ricorso d’urgenza presentato i primi di settembre 2012 e relativo ad un tentativo di suicidio di uno dei due minori per cui pende procedimento. Si evidenzia inoltre come i minori sono stati a suo tempo sottratti alla madre adducendo motivi di disordine e sporcizia all’interno della propria casa di campagna, unitamente alla presenza di numerosi cani ed animali all’interno del giardino dell’abitazione (ed allora i Rom?), senza disporre alcunché in ordine alla limitazione della capacità genitoriale della madre, per inesistenza di conflittualità, posto che il padre naturale ha fatto perdere ogni traccia. Ciononostante, oggi, a distanza di cinque anni, il Tribunale è in procinto di decidere su detta limitazione sol perché la madre ha giustamente denunziato le Assistenti sociali per inadempienze connesse ad omessi incontri ed esami medici richiesti dalla Pediatra, Dr.ssa Sanna, ai quali non è stato dato corso. Non dimenticando, infine, come nel corso degli anni ed a più riprese (almeno tre volte), il Pubblico Ministero, rappresentativo dell’interesse della legge, ha sempre espresso parere favorevole per il rientro dei minori in famiglia, tant’è che la madre, per questo motivo, si è  premurata di prendere in locazione altro immobile nell’abitato romano nel quale allocarli per il caso auspicato di rientro in famiglia. "

ARTICOLI PRECEDENTI:
  16/08/2012 GROTTAFERRATA, RESTA INASCOLTATO IL GRIDO DISPERATO DI MAMMA STEFANIA: "RIDATEMI I MIEI FIGLI"
  Avvocato intimidito dal giudice del Tribunale per i Minorenni



L’avv. Antonio Matonti dichiara di aver subito forti intimidazioni e compromissione del diritto di difesa delle proprie assistite in seguito a comportamenti del giudice Angela Rivellese in forza presso il Tribunale per i Minorenni di Roma che ha impedito la partecipazione delle parti ivi comparse ad un’udienza tenutasi in data 11 ottobre 2012, per il caso della signora Stefania D’Acunto, sostenuta nella sua lotta dall’Associazione Donne per la Sicurezza onlus, alla quale nel corso del mese di Settembre 2007 le sono stati sottratti – con prelievo manu militari all’uscita di scuola – i due figli minori all’epoca di 2 e 7 anni, ancor oggi in casa famiglia.

Invero il detto Giudice, adducendo questioni non pertinenti allo svolgimento dell’udienza – ed anzi prodromi alla stessa e collegati con l’indicazione del luogo dove le parti alle quali era stato impedito di presenziare avrebbero dovuto attendere – ha disposto, simultaneamente all’apertura dell’udienza, il deferimento del sottoscritto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per questioni – giova ripetere – non inerenti l’udienza ed al suo svolgimento e che, oltre a non costituire comportamento giuridicamente rilevante, risultano del tutto avulse all’ufficio ed alle funzioni ad esso spettanti.

Altresì quel Giudice ha svalutato – tra l’altro in maniera immotivata – l’opera del Legale, arrivando a dire che lo stesso avrebbe, nel corso dell’udienza, fatto domande inutili ad alcuni partecipanti.
Sempre quel Giudice, oltre ad aver consentito ed espletato una precedente udienza in insanabile difetto di contraddittorio – per omessa comunicazione di cancelleria cui Egli è tenuto a verificare – non ha ancora disposto la convocazione delle parti in ricorso d’urgenza presentato i primi di settembre 2012 e relativo ad un tentativo di suicidio di uno dei due minori per cui pende procedimento.

Si evidenzia inoltre come i minori sono stati a suo tempo sottratti alla madre adducendo motivi di disordine e sporcizia all’interno della propria casa di campagna, unitamente alla presenza di numerosi cani ed animali all’interno del giardino dell’abitazione (ed allora i Rom?), senza disporre alcunché in ordine alla limitazione della capacità genitoriale della madre, per inesistenza di conflittualità, posto che il padre naturale ha fatto perdere ogni traccia. Ciononostante, oggi, a distanza di cinque anni, il Tribunale è in procinto di decidere su detta limitazione sol perché la madre ha giustamente denunziato le Assistenti sociali per inadempienze connesse ad omessi incontri ed esami medici richiesti dalla Pediatra, Dr.ssa Sanna, ai quali non è stato dato corso. Non dimenticando, infine, come nel corso degli anni ed a più riprese (almeno tre volte), il Pubblico Ministero, rappresentativo dell’interesse della legge, ha sempre espresso parere favorevole per il rientro dei minori in famiglia, tant’è che la madre, per questo motivo, si è premurata di prendere in locazione altro immobile nell’abitato romano nel quale allocarli per il caso auspicato di rientro in famiglia.


Mamma Stefania D'Acunto
Agenzia Stampa Italia - 18 Ottobre 2012

(ASI) Roma. Lettere in Redazione - L’avv. Antonio Matonti dichiara di aver subito forti intimidazioni e compromissione del diritto di difesa delle proprie assistite in seguito a comportamenti del giudice Angela Rivellese in forza presso il Tribunale per i Minorenni di Roma che ha impedito la partecipazione delle parti ivi comparse ad un’udienza tenutasi in data 11 ottobre 2012, per il caso della signora Stefania D’Acunto, sostenuta nella sua lotta dall’Associazione Donne per la Sicurezza onlus, alla quale nel corso del mese di Settembre 2007 le sono stati sottratti - con prelievo manu militari all’uscita di scuola - i due figli minori all’epoca di 2 e 7 anni, ancor oggi in casa famiglia.

Invero il detto Giudice, adducendo questioni non pertinenti allo svolgimento dell’udienza – ed anzi prodromi alla stessa e collegati con l’indicazione del luogo dove le parti alle quali era stato impedito di presenziare avrebbero dovuto attendere – ha disposto, simultaneamente all’apertura dell’udienza, il deferimento del sottoscritto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per questioni – giova ripetere - non inerenti l’udienza ed al suo svolgimento e che, oltre a non costituire comportamento giuridicamente rilevante, risultano del tutto avulse all’ufficio ed alle funzioni ad esso spettanti.

Altresì quel Giudice ha svalutato – tra l’altro in maniera immotivata – l’opera del Legale, arrivando a dire che lo stesso avrebbe, nel corso dell’udienza, fatto domande inutili ad alcuni partecipanti.
Sempre quel Giudice, oltre ad aver consentito ed espletato una precedente udienza in insanabile difetto di contraddittorio – per omessa comunicazione di cancelleria cui Egli è tenuto a verificare – non ha ancora disposto la convocazione delle parti in ricorso d’urgenza presentato i primi di settembre 2012 e relativo ad un tentativo di suicidio di uno dei due minori per cui pende procedimento.

Si evidenzia inoltre come i minori sono stati a suo tempo sottratti alla madre adducendo motivi di disordine e sporcizia all’interno della propria casa di campagna, unitamente alla presenza di numerosi cani ed animali all’interno del giardino dell’abitazione (ed allora i Rom?), senza disporre alcunché in ordine alla limitazione della capacità genitoriale della madre, per inesistenza di conflittualità, posto che il padre naturale ha fatto perdere ogni traccia. Ciononostante, oggi, a distanza di cinque anni, il Tribunale è in procinto di decidere su detta limitazione sol perché la madre ha giustamente denunziato le Assistenti sociali per inadempienze connesse ad omessi incontri ed esami medici richiesti dalla Pediatra, Dr.ssa Sanna, ai quali non è stato dato corso. Non dimenticando, infine, come nel corso degli anni ed a più riprese (almeno tre volte), il Pubblico Ministero, rappresentativo dell’interesse della legge, ha sempre espresso parere favorevole per il rientro dei minori in famiglia, tant’è che la madre, per questo motivo, si è premurata di prendere in locazione altro immobile nell’abitato romano nel quale allocarli per il caso auspicato di rientro in famiglia.
Avv. Antonio Matonti

mercoledì 26 settembre 2012

Soraya disegna l'amore per la sua mamma!


Soraya 7 anni
Mia figlia Soraya ha 7 anni e da cinque è rinchiusa in casa famiglia con suo fratello Lorenzo. 

Aveva solo due anni quel drammatico 18 settembre 2007, quando all’uscita della scuola, i bambini trovano oltre a me, i servizi sociali ed i vigili municipali, che li sottraggono e li collocano IMMEDIATAMENTE in casa famiglia.

Soraya non è vissuta con me, e in questi lunghi e tremendi 5 anni, ho dovuto conoscerla da lontano e la mia piccola ha dovuto accontentarsi di avere una mamma ad ore, 1 ora a settimana.

Malgrado i malvagi tentativi perpetuati dai servizi sociali e dal Tribunale per i Minorenni di allontanare affettivamente i figli da me, ogni volta che ci vediamo, mai da soli tutti e tre ma sempre con la costante e nn gradita compagnia di un educatore o di una psicologa, la metaforica permanenza del cordone tra madre e figli si rafforza a dispetto dei tanti i tentativi di volerlo recidere in modo innaturale.


Questi sono i disegni di Soraya per me!  

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Soraya e mamma Stefania con indosso i pantaloni

Soraya e mamma Stefania con indosso la gonna


Soraya e mamma Stefania

Soraya e mamma Stefania



martedì 7 agosto 2012

STEFANIA DENUNCIA IL TENTATIVO DI SUICIDIO DI SUA FIGLIA SORAYA



Soraya a 4 mesi

6.9.2012 - Stefania denuncia il tentativo suicidio di sua figlia Soraya, 7 anni, appena data in affidamento ad una famiglia nel mese di agosto 2012. La bambina era nell'auto di questa famiglia e stavano partendo per le vacanze. Soraya dopo aver avuto una lite con un componente di questa famiglia, ha aperto la portiera dell'auto e si è gettata dalla macchina e per poco nn è stata travolta dalle auto lungo la carreggiata.